Football Manager 2015 – Recensione

Football Manager 2015

Puntuale come ogni anno arriva dalla perfida Albione il titolo che regala la possibilità di essere dei perfetti maschi italiani, anche virtualmente, abbandonando ogni velleità di civiltà e socializzazione per inseguire, nottata dopo nottata e con rigorosissimo sguardo iniettato di sangue, la massima aspirazione machista possibile: essere un allenatore di calcio di successo. D’altronde, chi non ha provato l’ebbrezza di alzare una Champions League al cielo con i propri ragazzi non può capire come ci si senta a commuoversi nel buio della propria cameretta. Per non parlare di quella soddisfazione, tipica da sovraesposizione al gioco di Sports Interactive, che provi guardando una partita in cui entra in campo un illustre sconosciuto e tu fai “no beh, è fortissimo, l’ho allenato quando ero alla Pro Vercelli, mi ha portato in Europa League”; e baldanzoso, resti poi basito quando in tre minuti lui colleziona un’autorete e un rosso diretto. Insomma, se c’è qualcosa di più bello del calcio giocato, del calcio in TV e del calcio al bar è il calcio di Football Manager 2015, perché riunisce un po’ le tre cose, e non devi neanche uscire di casa.

ARE WE HUMAN, OR ARE WE MANAGERS?

Se negli ultimi due anni il titolo ha vissuto una vera e propria rivoluzione concettuale e di design, finalmente gli stati generali sono finiti ed è tempo di godersi il benessere della nuova filosofia. Football Manager 2015 è la naturale evoluzione del gioco della passata stagione, ma questo non vuol dire che non presenti novità interessanti. In primis, l’interfaccia di gioco è stata completamente riorganizzata e presenta un inedito e duplice menu: uno laterale, fisso, che consente di raggiungere immediatamente tutte le schermate più comuni; l’altro è costituito dalla solita barra orizzontale che, a seconda della schermata in cui ci troviamo, presenta una serie di schede di approfondimento.

A margine della scelta dei menu, tutto il gioco ha un aspetto più “flat”, le indicazioni grafiche sono più chiare e immediate ed è presente una funzione di ricerca istantanea comodissima. Inizialmente, però, la nuova interfaccia può addirittura lasciare spiazzati, ma è innegabile che tutto, dopo qualche ora di destabilizzazione, funzioni a meraviglia. Resta qualche remora sull’uso a volte eccessivo dei colori sociali delle squadre nei box, ma immagino sia più che altro questione di gusti.

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#LETITGROW

Curiosità: da sempre Sports Interactive è in prima linea sul fronte della beneficenza. Quest’anno alle cause supportate si aggiunge quella per la ricerca sul cancro alla prostata e la Call To Action segue quella meravigliosa iniziativa del Movember (o No Shave November), che prevede, oltre alla donazione economica, il non radersi per tutto il mese per diffondere il verbo. Nel gioco, in uscita proprio in questi giorni, tutte le facce generate in automatico seguono la moda del baffo incolto per tutto il mese di novembre, mentre a bordo campo troneggia il cartellone pubblicitario dell’iniziativa. Che dire, se non #letitgrow?[/box_articoli]Se l’interfaccia si è evoluta secondo i crismi dell’essenzialità, la filosofia di gioco prosegue il suo processo di umanizzazione. Il taglio “ruolistico” introdotto nella passata stagione, infatti, è stato ulteriormente sottolineato da una serie di funzioni che permettono di specificare la nostra personalità e vanno a influire sul rapporto che abbiamo tanto con i giocatori, quanto con la dirigenza. All’inizio della nostra carriera in Football Manager 2015 dobbiamo scegliere il nostro approccio al lavoro: preferiamo vivere la nostra missione direttamente sul campo, o invece vogliamo dedicare più tempo alla fase di preparazione del match? Le possibilità sono veramente tante e dobbiamo creare una vera e propria scheda del personaggio, distribuendo i punti relativi alla scelta del nostro “patentino” e del nostro background da giocatore dilettante o professionista. Tutto è molto libero, per cui possiamo decidere di partire come novellino in cerca di fama o come allenatore già affermato, ma ovviamente tutte le scelte fatte in questa sede si ripercuoteranno sui rapporti e sulle aspettative che si creano attorno al nostro lavoro.

Ammetto che, in prima battuta, l’aspetto della definizione della personalità dell’allenatore mi ha esaltato parecchio, ma è pur vero che il suo impatto sul gioco non è così decisivo. Certo, nell’ottica dei rapporti umani molto più approfonditi e delle inedite possibilità di interazione con la dirigenza, i nuovi fattori sono sicuramente influenti, specialmente quando decidiamo di cambiare squadra e dobbiamo sostenere il colloquio di lavoro; tuttavia, l’impalcatura della carriera è tutto sommato la stessa dello scorso anno, rendendo il livello di dettaglio della scelta della personalità quasi eccessivo.

football manager 2015 recensione immagine 04In ogni caso, la possibilità di scegliere un approccio più teorico al calcio è garantito anche dal nuovo sistema di allenamento, ancora più profondo e che permette un controllo accurato anche degli aspetti mentali dello sviluppo dei propri calciatori. L’idea generale è che qualsiasi aspetto relativo ai rapporti umani sia stato reso più credibile e abbia assunto un peso specifico maggiore. Questo vuol dire dover curare molto di più le relazioni, anche perché l’umore dei giocatori è discretamente più variabile e influente rispetto al passato, a volte anche troppo. La buona notizia è che difficilmente le situazioni sembrano irrecuperabili, per cui è difficile che una partita possa “rompersi” e ci si possa sentire impotenti di fronte alle difficoltà.

5-5-5 E MODULO A FARFALLA

Se in Football Manager 2015 l’aspetto umano e ruolistico della carriera ha assunto un’importanza ancora più marcata, tutta la gestione del club è stata rivista per essere più essenziale e comoda, oltre a offrire la solita pletora di possibilità di “fine tuning”. Su tutti, oltre al già citato sistema di allenamento, vince a mani basse il nuovo sistema di scouting, che permette di rivolgerci al nostro team di osservatori ed esprimere delle richieste estremamente specifiche in maniera facile e intuitiva.

[quotesx]la pianificazione della campagna acquisti molto più facile e piacevole[/quotesx]Il monitoraggio dei giovani talenti è ora molto più immediato e creare una fitta rete di osservazione – sia a breve, sia a lungo termine – ha molto più senso, così come assumere più scout è vitale per poter soddisfare molte più esigenze. La sensazione è che tutto fluisca in maniera più naturale e, devo ammettere, che i nuovi scout report con i pro e i contro, così come l’indicazione del range di abilità concreto dei talenti ricercati, rendono la pianificazione della campagna acquisti molto più facile e piacevole. Questo vale soprattutto in tempi, grami, di fair play finanziario, dove gestire il budget diventa fondamentale: i trasferimenti, sostanzialmente uguali rispetto al passato, godono più che altro del solito aggiornamento alle norme vigenti, per cui davvero, sfruttare al meglio i propri osservatori e saper gestire bene lo spogliatoio diventa fondamentale.

football manager 2015 recensione immagine 01A questo proposito, le possibilità di interazione sono aumentate a dismisura e funzionano sempre su un duplice piano, collettivo e personale. Come detto in precedenza, a volte i giocatori tendono ad essere estremamente sensibili ai cambiamenti, ma il sistema di feedback immediati ci permette di tenere sotto controllo la situazione in maniera agile. Quello che è certo, è che in Football Manager 2015 si passa molto tempo a parlare con giocatori, stampa e dirigenza. Per fortuna, però, Sports Interactive non si è dimenticata di fare qualche ritocco anche dal punto di vista tattico: oltre alla rivisitazione estetica del pannello di gestione, infatti, debuttano in Football Manager 2015 ben quattro nuovi ruoli, tra cui l’indispensabile Raumdeuter, ovvero l’attaccante esperto nell’inserirsi negli spazi, proprio à la Thomas Müller. La sensazione, goduriosa, è che anche quest’anno Football Manager si sia adeguato alle tendenze calcistiche attuali, e permetta a noi malati di calcio di mettere in pratica, in maniera certosina, la nostra esatta filosofia di gioco.

Per i maniaci del dettaglio, inoltre, si sono moltiplicate anche le richieste da fare ai singoli calciatori per quanto riguarda le azioni preferite e i movimenti da effettuare in alcune situazioni di gioco. Dulcis in fundo, nonostante molti allenatori continuino a non tradire la storica visuale 2D in stile Subbuteo (fondamentale per analizzare alcune situazioni tattiche), il motore 3D è migliorato davvero tanto, grazie a nuove animazioni realizzate con il motion capture effettuato negli studi di Creative Assembly, che ha regalato molta più credibilità a quello che accade sul terreno verde.

football manager 2015 recensione immagine 03Insomma, Football Manager 2015 fa quello che ogni appassionato si sarebbe aspettato che facesse, e in alcuni casi lo fa anche meglio. Quello che non fa, purtroppo, è risolvere alcuni bug storici della serie, come un editor di schemi sui calci piazzati che anacronistico è dir poco, la tendenza all’infortunio random molesto. A questo si aggiungono una serie di piccoli equilibri sballati e alcune situazioni paradossali, che come ogni anno avrà bisogno di qualche mese di rodaggio e qualche patch ad hoc.