Shadow of the Tomb Raider, morte e (ri)nascita di una sopravvissuta

Shadow Of The Tomb Raider

Paititi. Un nome caldo, che si srotola sulla lingua naturalmente, lasciandosi quasi assaporare ed evocando visioni di un’oasi di pace, soleggiata. Questo è stato il nostro punto di partenza, e un po’ anche quello di Lara nel suo percorso verso la nascita della Tomb Raider, durante la nostra prova pad alla mano di Shadow of the Tomb Raider, la prossima avventura di Lara Croft. Tenete in mente questa parola, questo nome: Paititi. E preparatevi, stiamo per partire, dal centro america, per una nuova avventura.

Shadow Of The Tomb Raider

Un passato oscuro e amorale

Lara Croft non è sempre stata la più spregiudicata e famosa archeologa del mondo. Prima di diventare la leggendaria Tomb Raider, la nostra beniamina ne ha passate davvero di cotte e di crude. In questo capitolo la vedremo, reduce dagli avvenimenti di Rise of the Tomb Raider, alle prese con una popolazione chiaramente ispirata alla cultura Maya, che risiede appunto a Paititi. Incastonata tra le montagne, come una Machu Picchu riscoperta e fuori dal tempo, questa colorata e vivace cittadina (dalle dimensioni invero abbastanza estese) sarà una sorta di HUB centrale. Qui infatti interagiremo con diversi NPC e sembra che quasi chiunque, tra gli abitanti di Paititi, abbia bisogno dell’aiuto della signorina Croft. Non sarà infatti raro che qualche NPC ci affidi una quest secondaria, utile per raggranellare quale punto esperienza e avanzare un po’ di livello (ovviamente sono tornate le meccaniche simil RPG degli scorsi capitoli). Paititi, che come vi abbiamo detto è una sorta di spensierato e colorato punto di stacco dal resto del mondo di gioco, si pone sin da subito in netto contrasto con quella che sembra l’anima, l’essenza di questo Shadow of the Tomb RaiderCupobrutale, sicuramente il capitolo più dark delle avventure di Lara Croft, che vedrà la nostra eroina affrontare difficili decisioni che metteranno alla prova non solo le sue abilità di archeologa ma, addirittura, arriveranno a far dubitare la giovane della propria moralità. L’evoluzione, o per certi veri l’involuzione di Lara, che in questo capitolo sembrerà cedere alla propria parte oscura alla propria Shadow of the Tomb Raider, appunto, è evidente e quasi struggente: una giovane che, al meglio delel sue possibilità, sta formando il suo carattere. Diventare una eroina, o al contrario cedere le armi e passare la vita come una oscura e spietata cercatrice di tesori: questa la scelta di Sophie, in questo caso la scelta di Lara.

Shadow Of The Tomb Raider

L’ombra di una Cacciatrice di Tombe

Non solo Lara, anche le meccaniche di gioco si sono evolute e raffinate, trovando un equilibrio nuovo e che sembra reggere bene, senza grossi tentennamenti. Coem già accennato torneranno gli elementi RPG che hanno caratterizzato Rise Of The Tomb Raider, ad esempio, approfonditi da quello che sembra essere un sistema di personalizzazione. Abbiamo infatti potuto vedere come Lara possa cambiarsi d’abito e come i punti esperienza guadagnati con le quest affidateci dagli abitanti di Paititi si siano rivelati utili non solo per sbloccare nuove attività, ma anche per potenziare i nostri equipaggiamenti. Se la prima parte della nostra prova ci ha mostrato un po’ della trama e della nuova (vecchia) Lara, la seconda parte, che ci ha catapultato in un’azione abbastanza serrata e sicuramente brutalespettacolare, è uno stacco netto e ci da’, finalmente, un’idea di cosa è cambiato a livello di gameplay in questo Shadow of the Tomb Raider. La prima differenza, sostanziale e fortemente richiesta dalla community, è stata una gradita conferma: finalmente l’esplorazione subacquea sarà totale, non più limitata a qualche bracciata nei cunicoli di una grotta. Potremo effettivamente esplorare tout court l’ambiente subacqueo, riportando magari a galla qualche antica reliquia. E, finito di nuotare, è il momento di gettarsi nella mischia e provare le nuove abilità di combattimento di Lara. Anche qui Eidos Montréal ha spinto sul versante oscuro di Lara, dotandola di una serie di abilità tanto spettacolari quanto brutali: grazie al nostro arco potremo, ad esempio, letteralmente impiccare un nemico ad un albero e lasciare la carcassa a penzolare: questo non solo scatenerà il panico tra le fila avversarie, con tutte le conseguenze del caso, ma sarà una sorta di monito. Mercenario avvisato…

Shadow Of The Tomb Raider

Non fatemi imbestialire…

Abbiamo parlato anche di nuove meccaniche, che vanno ad integrarsi a quanto già conosciamo della trilogia. Shadow of the Tomb Raider non ne introduce moltissime, a dire il vero poche realmente inedite, ma tra queste ne figurano due in particolare: un rinnovato sistema stealth una nuova abilità dell’arco, chiamata Jaguar Fear. Partiamo dallo stealth, che abbiamo detto è stato completamente rivisitato. Ora, prima di agire nell’ombra, Lara si mimetizzerà con l’ambiente circostante, raccattando manciate di fango e spalmandoselo sul corpo. Mani sul pad, zozzoni, so cosa state pensando e NO!, non è un incontro di lotta nel fango! Così facendo la giovane sarà in grado di fondersi con le ombre, quasi a richiamare il conflitto interiore che la ragazza sta attraversando. Agendo in modalità stealth potremo eliminare silenziosamente i nemici, anche avvalendoci del nostro arco. Ecco quindi che viene il momento di introdurre la Jaguar Fear, la nuova abilità speciale della nostra arma d’elezione, che ci consentirà di eliminare in modo artistico i nostri avversari. Un solo colpo delle nostre frecce, intrise di uno speciale veleno, indurrà una pazzia temporanea nei nostri nemici che inizieranno a sparasi a vicenda senza distinguere tra alleati e ostili. Di sicuro un buon metodo per eliminare rapidamente una pattuglia di mercenari anzi che per creare scompiglio e trovare un nuovo riparo all’ombra, dove aspettare, in silenzio come un giaguaro, l’occasione per tagliare qualche gola e farci strada nelle intricate giungle centroamericane. A questo punto, a pochi minuti dalla fine della nostra prova del gioco, ci siamo imbattuti in quella che ha tutta l’aria di una boss fight: una specie di enorme torre, a metà strada tra un bastione e un mech, che ha richiesto più l’uso di gambe e cervello per essere affrontata che non dei muscoli. Non mancheranno enigmi e trappole e, ahìnoi, saranno ancora più crudeli e barbari che in passato. Purtroppo, a questo punto, il tempo che avevamo a disposizione con il titolo di Eidos MontréalCrystal Dynamics è terminato e, a malincuore, abbiamo dovuto cedere il posto ai colleghi.

Lara Croft è morta, viva Tomb Raider!

Questo, forse, è il modo migliore di riassumere in parole quanto abbiamo potuto sperimentare durante la nostra prova di Shadow of the Tomb RaiderLara Croft, così come era, è in una fase di stallo; senza controllo, lasciata sola in balia della propria moralità e in bilico tra questa e la pura follia, pronta a lasciarsi cadere nell’abisso se il richiamo dovesse farsi troppo forte. Accantoniamo le polemiche degli ultimi tempi, quelle relative alla politica di Square Enix riguardo i futuri DLC del titolo per intenderci. Il titolo di Eidos Montréal, realizzato in stretta collaborazione con Crystal Dynamics e sotto l’egida appunto di Square Enix, convince. E’ il giusto prosieguo delle avventure della Tomb Raider, ci da’ il metro per giudicare, col senno di poi magari, gli avvenimenti che l’hanno resa la celebre archeologa che abbiamo conosciuto nel lontano 1996. In questo titolo si trova tutto ciò che ha reso Tomb Raider un caposaldo del suo genere, le trappole piazzate in ogni rovina pronte a scattare, gli enigmi cervellotici, le scalate vertiginose e i salti e le acrobazie della bella Lara. Al contempo è facile sentire il fascino della novità e la fusione di questi due elementi, il nuovo e il “vecchio”, non solo convince ma genera in noi grandi aspettative per il gioco. Dall’E3 2018 e dal padiglione di Square Enix, per ora, è tutto: non ci resta che attendere il prossimo 14 settembre per scoprire se Shadow of the Tomb Raider sarà l’avventura definitiva di Lara Croft e una degna conclusione di questa trilogia.

Un comparto tecnico di tutto rispetto affianca scelte coraggiose a livello di trama, stile e gameplay. Quest’ultimo soprattutto riesce a sapere di nuovo, a dare una nuova dimensione alle nostre esplorazioni. Avremo ancora le trappole, ma saranno più intelligenti. Ci saranno sempre le caverne, ma saranno più estese, più cupe, più funzionali al gameplay e alla trama di gioco. Le nuove feature aggiungono un po’ di profondità tattica ai nostri scontri, consentendoci di adottare diversi approcci non solo a seconda della situazione a schermo ma, anche, in base alle nostre inclinazioni. Eidos Montréal e Crystal Dynamics, inoltre, sembrano intenzionate ad ascoltare i feedback della community, e questo lascia ben presagire per il supporto futuro al titolo.
Proviene da un lontano pianeta, ma ha deciso di stabilirsi sulla Terra perché qui ci sono i videogiochi più belli. Ama la Nintendo e i JRPG (più sconosciuti sono meglio è), e aspetta il giorno in cui potrà trasferire la sua coscienza in un essere sintetico.