Star Trek The Original Series: quaranta anni fa il debutto italiano

Star Trek The Original Series

Star Trek The Original Series è quella che, dopo l’arrivo della successiva Star Trek The Next Generation del 1987, è stata chiamata la prima serie della saga di Star Trek, nota in Italia con lo pseudonimo Star Trek La Serie Classica. Risale esattamente a quaranta anni fa il debutto italiano, con la prima trasmissione ufficiale sulle frequenza di Telemontecarlo, televisione di lingua italiana con sede nel Principato di Monaco, molto seguita in Italia. Proprio al canale si deve la localizzazione in italiano del telefilm e la sua prima trasmissione, a partire dal primo maggio 1979. La trasmissione della serie non è stata però delle più felici, poiché gli episodi vengono selezionati totalmente a caso tra le tre stagioni, e mandati tutti insieme in quello che, ribattezzato Star Trek Destinazione Cosmo, era forse qualcosa di ancora troppo avanti per la tradizionale televisione di lingua italiana. Un destino comunque certamente meno infelice di quello di Babylon 5, una delle tante serie di fantascienza nate grazie a Star Trek, che, anni dopo, oltre alla trasmissione casuale sulla RAI in orari mostruosamente notturni, si vede privata di intere stagioni, rendendo incomprensibile la trama!

Star Trek The Original Series

Il cast della serie classica è decisamente variegato, proponendo addirittura un alieno sulla plancia dell’Enterprise!

Star Trek The Original Series: l’ideazione di Gene Roddenberry

Pensata come un punto di rottura con la fantascienza classica, la prima serie di Star Trek è oggi famosa per avere due diversi Pilot televisivi. Il primo, risalente al 1966, è stato l’episodio, oggi leggendario, The Cage, tradotto in Italia come Lo Zoo di Talos, in cui il Capitano Pike si ritrova prigioniero in un particolare parco divertimenti dove in gabbia ci sono… gli umani! Considerato però troppo cerebrale e poco d’azione, il Pilot originale è stato in seguito scartato con la possibilità, in verità poco diffusa all’epoca, di scrivere un secondo Pilot, stavolta più aderente all’idea nelle menti dei dirigenti del network, ovvero quella di una storia moderna ma allo stesso tempo tradizionale, di un vero e proprio “western spaziale”. Filosofia, riflessioni, approfondimenti sulla natura dell’uomo e il suo rapportarsi alle realtà aliene? Via tutto questo! Il pubblico voleva solo scazzottate e lotte tra umani in tuta spaziale ed alieni dall’aspetto più o meno terrificante, come nella tradizione televisiva degli anni cinquanta e sessanta. Il visionario Gene Roddenberry, però, è all’epoca decisamente contrario a questa impostazione, preferendo invece raccontare storie che, pur con l’escamotage dello spazio profondo, invitavano alla riflessione su temi universali ed attuali, pensiero, piuttosto che azione bruta. Dovendo necessariamente accontentare le richieste del network che finanziava la sua opera, NBC Television, l’autore ha cercato di trovare il giusto compromesso tra action e riflessione. Del resto era stato lui stesso, due anni prima, nel 1964, a proporre la prima bozza di quella che sarebbe stata poi chiamata Star Trek, ovvero Wagon Train to the Stars una serie si fantascientifica, ma chiaramente ispirata al precedente successo del canale a tema western Wagon Train. Fantascienza, certo, ma alcune scelte erano inaccettabili per i dirigenti del network, va bene far lavorare insieme russi e statunitensi, va bene avere a bordo un alieno con le fattezze di Satana, con orecchie a punta e sopracciglio inquietante, ma una donna come primo ufficiale, decisamente no! L’otto settembre 1966 debutta quindi il “primo” episodio sulla NBC, ovvero The Man Trap, Trappola Umana, che non è però il Secondo Pilot, Where No Man Has Gone Before, Oltre la galassia. Solamente nel 1988 gli statunitensi potranno vedere il Pilot Originale.

Star Trek The Original Series

Alcune scene dai dietro le quinte della leggendaria saga, dove si respirava spesso un’aria divertente e scanzonata!

Star Trek The Original Series: la figura del Capitano Pike

Come ben sanno tutti gli appassionati dell’infinita saga di Star Trek, quello del Capitano Christopher Pike, interpretato magistralmente dal talentuoso attore statunitense Jeffrey Hunter, è stato un ruolo purtroppo terminato presto, proprio perché il nuovo capitano, James Tiberius Kirk, scelto per avere una figura più incline all’azione che alla riflessione, ha sostituito nello Star Trek definitivo il suo antesignano. Pur riciclando in fase di produzione quasi del tutto il girato del Pilot scartato nel successivo doppio episodio ufficiale The Menagerie, tradotto con L’ammutinamento, come del resto si usava in una epoca in cui non si buttava nulla e l’economia di scala era fondamentale, di fatto il primo capitano non era ovviamente più apparso nella Serie Classica. Solo nel 1987, quando Star Trek era ormai entrato nella leggenda, grazie alle repliche continue dei canali minori, con la nota formula detta Syndication. Si, la nuova serie della saga, chiamata semplicemente Star Trek The Next Generation, oltre a proporre un klingoniano ed un androide dal cervello positronico a bordo della nuovissima Enterprise 1701-D, mette al comando un certo Jean-Luc Picard. Un capitano, proveniente dall’oscuro popolo dei francesi, per parafrasare la celebre gaffe di Data, che riprende diversi tratti caratteriali dell’originale Pike. Per la gioia dei fan storici, il vero Capitano Pike è recentemente tornato sugli schermi televisivi, con l’apparizione nella seconda stagione dell’attuale Star Trek Discovery. Tutto torna, a quanto pare.

Star Trek The Original Series

Il concetto di Western Spaziale è perfettamente incarnato dall’episodio Arena, in cui appare la letale razza aliena dei GORN!

Star Trek The Original Series: godetevi l’incertezza!

Ancora oggi, a quaranta anni esatti dalla prima trasmissione italiana, si discute su quale sia l’ordine esatto degli episodi della Serie Classica. Lo stesso Network NBC Television, infatti, non ha rispettato l’ordine originale di produzione, mandando gli episodi in onda in modo non troppo ordinato, anche se, ovviamente, meno casuale della trasmissione italiana. L’ordine nostrano successivo è inoltre diviso in due momenti precisi: la prima gestione da parte di Telemontecarlo, che vede al doppiaggio di un numero minore di episodi selezionati uno studio milanese, la Coop: ADC Milano, e la successiva messa in onda degli episodi rimanenti acquisiti da Mediaset, allora ancora Fininvest, che li ha proposti sulle proprie reti, con un doppiaggio completamente diverso, a cura della società romana Cinitalia Edizioni. A complicare il tutto le ancora posteriori edizioni per la vendita, prima in VHS, e successivamente in DVD che vengono pubblicate in una situazione di incertezza veramente grande. Ogni personaggio di Star Trek The Original Series, dunque, si ritrova ad avere due voci differenti, entrambe ufficiali, tra le quali ricordiamo quelle dell’attore teatrale Paride Calonghi, nel ruolo del Signor Spock, Natale Ciravolo nei panni di James Tiberius Kirk, e Luca Ward al doppiaggio di Pavel Ceckov, La responsabile delle comunicazioni Nayota Uhura arriva ad avere addirittura una terza voce, con l’arrivo di Anna Marchesini nel team di doppiaggio. Non aiuta nemmeno la Data Stellare, che in quel periodo non seguiva un ordine del tutto logico, e inizialmente veniva assegnata in maniera quasi randomica. Un debutto non privo di vicissitudini dunque, perfettamente in linea con le alterne fortune della saga stessa. Oggi in Italia Star Trek è decisamente seguito, con importanti realtà del settore quali lo Star Trek Italian Club, fan club ufficiale, ed eventi a tema quali l’imperdibile STICCON, la convention che si svolge ogni anno a Bellaria. Tanti auguri, Star Trek.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.