Taito’s Space Invaders Invincible Collection Recensione Un Invasore è per sempre

Taito’s Space Invaders Invincible Collection è una di quelle chicche che non ti aspetti, che giunge all’improvviso sul mercato e ti colpisce diretta al cuore ricordandoti da dove tutto è iniziato, o quasi. Si, perché non stiamo parlando di un produttore a caso e di un titolo qualunque, no, qui si parla della storia, della leggenda, di un momento cruciale dell’intera industria dei videogiochi. Si tratta di ricordare la carriera di un’opera di culto, che ha letteralmente fatto sparire dal mercato le monetine da cento yen, perché ogni singolo abitante del Giappone le investiva per fare continue partite a quel titolo così ipnotico, unico, “addictive” direbbero i giocatori anglosassoni. Si, perché oggi è di scena sulle pagine di GamesVillage una casa leggendaria, ovvero Taito Corporation col suo cavallo da battaglia, l’immortale Space Invaders. Una raccolta storica disponibile su Nintendo Switch cerca di raccontare la carriera di un titolo di culto, ripercorrendone i momenti storici, con undici importanti pietre miliari. Scopriamola insieme.

Correva l’anno 1978, quando la storia dei videogiochi cambiò per sempre

Disponibile per il mercato giapponese fin dal 26 marzo 2020, la preziosa raccolta storica arriva finalmente sui nostri lidi per raccontarci una storia veramente importante che, di fatto, è una delle pietre miliari più importanti dell’evoluzione del videogioco. Facciamo un deciso passo indietro, al 1978, per arrivare in una epoca ancora pionieristica, dove il settore più importante era ancora quello arcade, mentre le controparti home console e computer gaming non hanno ancora trovato una propria identità commerciale. Ricordiamo che, del resto, nonostante la prima console casalinga sia uscita nel 1972, a marchio Magnavox, è solo l’arrivo nel 1977 di ATARI con il suo Video Computer System a far accorgere al mercato che il gaming casalingo può avere lo spazio e l’importanza che merita. Lo stesso i Personal Computer classici degli anni settanta, come Commodore CBM e PET, ancora divisi tra Avventure Testuali, giochi inediti e tentativi di port spesso poco appassionanti, visto che gli Home Computer, che sarebbero arrivati poco dopo, sarebbero diventati la nicchia di riferimento per gli sviluppatori. Non a caso, su tutte queste macchine, ATARI VCS, come Apple ][, o anche Commodore VIC 20, C64, Spectrum, Amstrad CPC, Texas Instuments TI99 e tanti altri, una o più conversioni di Space Invaders sono sempre presenti, ma spesso illegalmente o tardivamente, perché, almeno all’inizio, l’esclusiva la detiene solo il VCS. Un successo enorme, che deriva direttamente dalla fama ormai leggendaria del coin-op, fra l’altro distribuito da Taito Corporation sia in versione upright, ovvero la classica con sviluppo verso l’alto, sia soprattutto in versione cocktail, su esempio di ATARI PONG, ovvero con degli affascinanti tavolini interattivi dentro ai quali è collocato uno schermo con Space Invaders giocabile, mentre si sorseggia un the oppure un sakè. Il creatore del titolo è il celebre Tomohiro Nishikado, che, ispiratosi alla fantascienza degli anni cinquanta, ha ideato un gioco in cui il giocatore è portato a difendere la Terra da una invasione letale di alieni malvagi e senza scrupoli, intenzionati a conquistare e dominare il pianeta azzurro a tutti i costi. Delle molteplici scene immaginate come parte del gameplay del titolo resta però, per via delle limitazioni tecniche dell’epoca, solo l’ultima impressionante scena, in cui l’ultima nave spaziale a difesa del mondo si scontra con una letale ondata di alieni bellicosi ed armati, disposti ordinatamente al di sopra di essa. In realtà, come ben sanno gli studiosi della storia, il successo di Space Invaders si deve ad un semplice bug di programmazione, per cui, nel momento in cui ci sono meno elementi da computare sullo schermo, per via dell’eliminazione progressiva dei nemici, questi ultimi vanno sempre più veloci e diventano impossibili da colpire, generando presto il Game Over e spingendo l’utente ad inserire moltissime monete da cento Yen pur di andare avanti con la partita. Nishikado San voleva un gioco lento e riflessivo, la sua controparte casualmente frenetica e impossibile, però, ha fatto la fortuna commerciale di Taito Corporation, che decide subito di lasciare il gioco sul mercato così come era. Più monete, più guadagni, del resto, e per un coin-operator non è proprio un errore di valutazione. Sono questi gli anni, in fondo, in cui Taito Corporation sta ancora emergendo nel settore Arcade, in continua lotta con una altra casa importante, ovvero Namco, futura creatrice di PAC-MAN, diretta da Masaya Nakamura, altra leggenda del settore di cui parliamo in questa pagina, e la stessa Nintendo che con i Laser Clay e tanti dispositivi meccanici ed elettromeccanici, stava muovendo i primi passi che l’avrebbero portata al successo stratosferico di Donkey Kong e poi Mario Bros. Taito era quindi passata da semplici cloni giapponesi da sala di PONG, ELEPONG, in questo caso, ad un titolo originale, che le ha dato fama eterna.

Taito’s Space Invaders Invincible Collection: i contenuti

Dopo la lunga ma necessaria introduzione storica andiamo a scoprire i contenuti di questa splendida raccolta. Taito Corporation offre in una unica cartuccia ben undici titoli della saga di Space Invaders, con l’intenzione di celebrare al meglio la carriera ultra quarantennale del suo più celebre cavallo da battaglia. Ed è un bene, perché in realtà, tra il grande pubblico, in pochi sanno che il franchise è sempre stato attivo sul mercato e che, periodicamente, è arrivato con nuove versioni ed installazioni di ogni tipo per continuare la blasonata saga. Taito’s Space Invaders Invincible Collection offre una retrospettiva molto interessante, magari non troppo completa, ma esaustiva. Gli undici titoli vanno a coprire un periodo storico molto preciso, ovvero dal 1978 al 2018, quaranta anni esatti. passando per semplici sequel del titolo a vere e proprie chicche d’autore, oltre che curiosità storiche veramente interessanti. Questa, nella fattispecie la playlist completa dei titoli presenti, ordinati in rigoroso ordine cronologico, con accanto la piattaforma originale.

  • 1978: Space Invaders (Arcade) – black and white edition
  • 1978: Space Invaders (Arcade) – colour edition
  • 1979: Space Invaders Part II (Arcade)
  • 1979: Lunar Rescue (Arcade)
  • 1980: Space Cyclone (Arcade)
  • 1990: Majestic Twelve: The Space Invaders Part IV (Arcade)
  • 1990: Super Space Invaders ’91 (Arcade)
  • 1994: Space Invaders DX (Arcade)
  • 2008: Space Invaders Extreme (Sony PSP)
  • 2016: Arkanoid vs. Space Invaders (Mobile) -download aggiuntivo-
  • 2018: Space Invaders Gigamax 4 SE (Arcade Event Installation)

Partiamo dalle origini, incontrando il capostipite di tutto, Space Invaders, nelle due versioni Arcade originali sia in bianco e nero che a colori, poiché il titolo, come sappiamo, era distribuito in entrambe le versioni, un gioco frenetico, appassionante ed indimenticabile che, oltretutto, è ancora incredibilmente giocabile anche oltre quaranta anni dopo il suo debutto! Per tutti i titoli, in onore delle sale giochi, è presente la possibilità di sfruttare un sistema di ranking online, per confrontare i propri punteggi con quelli dei giocatori di tutto il mondo. Si passa all’anno successivo, il 1979, e si incontra il sequel diretto, ovvero Space Invaders Part II, un titolo interessante, che però aggiunge poche novità rilevanti al gameplay originale, tra cui un nuovo tipo di U.F.O. mutante che può essere eliminato solo allo stato solido, alcuni invasori che si dividono in due dopo essere stati colpiti ed animazioni inedite tra le ondate. Il sequel è stato ideato sempre da Tomohiro Nishikado. Nello stesso anno è stato realizzato il quarto titolo della raccolta, ovvero il poco noto Lunar Rescue, un primordiale tentativo di fondere due diversi gameplay ovvero Space Invaders con Lunar Lander. Per l’epoca l’idea di un mash-up era molto innovativa ed il titolo risulta davvero ben realizzato e piacevole. Passando al decennio successivo si arriva al 1980, con Super Cyclone, che è stato inserito nella raccolta presumibilmente per due motivi, ovvero il fatto che utilizzasse il medesimo hardware di Space Invaders, ovvero l’ormai classica TAITO 8080, basata su CPU Intel 8080 @ 2Mhz con sound chip SN76477 e risoluzione 256×224 pixel, e soprattutto per essere una delle più famose e storiche Space Invader Variants, ovvero le varianti del gioco originale che, come PONG, hanno in seguito invaso il mercato! Il sesto titolo arriva in sala giochi nel 1990, Majestic Twelve: The Space Invaders Part IV, titolo giapponese originale di quello che da noi è noto come Super Space Invaders, un seguito di culto, convertito praticamente su tutte le piattaforme contemporanee, tra cui Commodore 64, Amiga, Spectrum, Amstrad CPC, Atari ST e SEGA Master System. Il game designer Tomohiro Ono decide di far fare un salto negli anni novanta al gioco, ed inserisce per la prima volta sfondi mobili e psichedelici, con ambientazioni post industriali o spaziali, animazioni in VGA (per la versione MS-DOS) ed una frenetica colonna sonora. Nello stesso anno esce la versione Arcade britannica, ovvero Super Space Invaders ’91, inclusa nella raccolta. Una piccola curiosità, al titolo è stato dedicato anche un brano musicale da parte del gruppo tedesco di musica elettronica, gli EisenFunk, come potete vedere in questo video. Per l’ottavo titolo bisogna fare un salto in avanti di quattro anni ed arrivare al 1994, con Space Invaders DX che offre quattro varianti del gioco originale, oltre che due modalità aggiuntive, la versus, in cui si può giocare per la prima volta in multiplayer per due giocatori, su uno  split screen ed infine la parody mode, una divertente versione parodia del gioco che presenta personaggi cult dal mondo Taito, tratti da titoli come  Bubble Bobble, The New Zealand Story, Arkanoid e Darius. Dal ’94 si fa un balzo deciso nei tempi moderni con quella che, forse, è la chicca più ghiotta del pacchetto, ovvero Space Invaders Extreme, nono titolo della raccolta, rilasciato nel 2008 per piattaforma PlayStation Portable, con conversioni successive per Nintendo DS, Xbox 360 e PC Windows. Il titolo nasce per festeggiare il trentennale della serie, e propone un gameplay sopra le righe in cui arte, psichedelia e stile unico si fondono per creare uno Space Invaders moderno, adatto al nuovo millennio ed incredibilmente divertente. Nella versione per Xbox 360 viene coinvolto persino il Maestro Jeff Minter, leggendario programmatore hippie degli anni ottanta, autore di Attack of Mutant Camels. Con un notevole balzo temporale si giunge infine ai tempi moderni, con il decimo titolo della collezione, disponibile come download aggiuntivo, ovvero Arkanoid vs. Space Invaders gioco uscito originariamente nel 2016 per piattaforma Mobile, Android e iOS, che altro non è che un divertente mash-up dei due titoli citati, che vuole mescolare i due diversi gameplay ed utilizza il touch screen come input principale. Chiude la meravigliosa raccolta l’undicesimo titolo, che è anche quello realizzato per festeggiare il quarantennale della serie, Space Invaders Gigamax 4 SE un gioco realizzato per delle speciali installazioni celebrative in Giappone, ideato da Shun Sekimoto, che si basa su enormi schermate proiettate su reali palazzi giocabili in multiplayer da un numero di giocatori tra i dieci ed i venti. Una delle cose più spettacolari mai viste nel mondo dei videogiochi! Ma del resto, lo ricordiamo, siamo di fronte ad una delle più importanti pietre miliari di sempre, e la raccolta celebra un mito senza tempo con meriti veramente elevati. Tanti auguri Space Invaders.

Data d’uscita: 17 agosto 2021

Piattaforma: Nintendo Switch

Sviluppatore: Taito Corporation

Publisher: ININ Games

Taito’s Space Invaders Invincible Collection è disponibile in digitale su Nintendo eShop dal 17 agosto ed anche in una speciale edizione fisica da collezione per Nintendo Switch. La raccolta include undici pietre miliari della saga di Space Invaders, coprendo i primi quaranta anni, ovvero dal 1978 al 2018, tra i titoli troviamo diverse chicche storiche e moderne, tra cui Space Cyclone, una delle varianti più antiche del grande classico, ma anche un gioco di culto come lo sparatutto lisergico e psichedelico Space Invaders Extreme, vero piatto forte dell’offerta. Se amate i classici, e vivete di pane e Retrogaming, non perdetela assolutamente!

VOTO: 8

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.