Desert Strike: Return to the Gulf – In guerra con EA

1992 – Da Helicopter a Chopfilter. Da Air Rescue a Thunderblade. Da Silkworm a Thunderhawk.  In passato, il culto degli shooter di matrice bellica dedicati agli elicotteri d’assalto incarnava quasi un genere a sè stante o, quantomeno, una variante assai  ricorrente su un tema che di solito vedeva aerei o improbabili derivati al centro dell’attenzione.

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A partire dalla cura riservata alla riproduzione del suo chassis fino a dettagli di contorno come l’ombra dinamica proiettata sul terreno, lo sprite dell’AH-64A Apache era un piccolo capolavoro di design. (Versione SNES)

Ora che la categoria in questione sembra sprofondata ormai da anni in una sorta di profondo letargo, è al qui presente Desert Strike che i molti, vecchi appassionati guardano qualvolta si intavolino discussioni atte a rievocarne i fasti. Vuoi per l’indiscutibile fascino dell’ambientazione adottata, vuoi per l’assoluta efficacia di un gameplay che ancora oggi rappresenta un eminente termine di paragone per chiunque voglia cimentarsi nella creazione di progetti analoghi, il titolo firmato da Mike Posehn e John Manley possedeva difattilo spessore concettuale atto a trasformarlo in un’icona insensibile al trascorrere del tempo.

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Grazie al supporto di questo completo menù tattico, avremmo potuto rivedere obiettivi della missione corrente, lo status di completamento della stessa e le condizioni generale del nostro elicottero.

Palesemente ispirato agli eventi che avevano segnato il dipanarsi della prima Guerra del Golfo e pressoché orientato a rielaborarne i temi portanti in chiave Fanta-Politica, l’esponente d’esordio di quella che sarebbe in seguito divenuta una delle saghe militari più amate di sempre, attirò subito l’interesse del pubblico grazie al particolare look grafico porposto.

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Il perfido Generale Kilbaba esprime il suo disappunto per la tardiva collocazione dei missili in vista del suo prossimo attacco. A farne le spese, il suo attendente Muhammar. (Versione Mega Drive)

Ben lungi dall’affidarsi a prospettive di gioco più collaudate come la classica visuale a volo d’uccello o l’ancor più pratica impostazione a scorrimento orizzontale, esso proponeva infatti un’ elaborata rappresentazione isometrica del campo di battaglia che, oltre a sfoggiare un coefficiente di dettaglio pregevole sia in ambito architettonico che in termini di interattività con gli elementi di scena, avrebbe conferito un apprezzabile retrogusto strategico al gameplay.

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Equamente suddivise in azioni diurne e notturne, le missioni affrontabili in Retrun To The Gulf avrebbero presentato spesso diversi obiettivi da completare prima di potersi ritenere completate. (Versione Mega Drive)

Sapientemente applicata alle trame del conflitto che vedeva le truppe dell’Alleanza Occidentale impegnate nella liberazione dello Stato degli Emirati Arabi dalle milizie del folle Generale Kilbaba, l’azione sarebbe andata sviscerandosi  lungo diverse missioni volte ora alla semplice distruzione degli avamposti nemici e relativi obiettivi sensibili, ora alla liberazione di preziosi ostaggi: tutte incursioni estremamente rischiose, la cui riuscita era unicamente affidata al possente AH-64A Apache a nostra disposizione.

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Tra il 1992 e il 1994, la EA si assicurò che Desert Strike raggiungesse tutti i principali sistemi da gioco dell’epoca, incluse handheld console come Game Gear e Atari Lynx.

Avvincente, ben strutturato e dotato di un sistema di controllo tanto reattivo quanto intuitivo, Retrun To The Gulf fece larga incetta di pareri entusiastici e, grazie ad una massiccia campagna di porting destinati a tutti i principali home system dell’epoca, il suo culto non tardò a diffondersi in tutto il globo. Ad oggi il brand di cui esso fu il capostipite vanta ben quattro sequel e uno stuolo di cultori che accoglierebbe senz’altro con piacere un suo eventuale ritorno in scena.


IN VIDEO

Ed ora, come di consueto, godiamoci Desert Strike: Return to the Gulf anche in video nella sua ottima edizione SNES!


PAESE CHE VAI, GUERRA CHE TROVI

Come abbiamo già sottolineato, Return To The Gulf fu il primo capitolo di una saga piuttosto articolata che ci avrebbe visti tornare alla guida del nostro micidiale elicottero d’assalto in molte altre occasioni nel tentativo si sgominare altrettante minacce di matrice dittatoriale… Scopriamo insieme i dettagli di tutte queste scoppiettanti missioni!

JUNGLE STRIKE 1993 AMIGA / CD 32 / SNES / MEGADRIVE / PC / GAME BOY

Prevalentemente ambientato in Sud America, Jungle Strike riprendeva gran parte delle impostazioni strutturali del suo predecessore applicandole ad un conflitto che ci avrebbe visti fronteggiare una coalizione terroristica formata da Ibn Kilbaba (figlio del noto generale affrontato in Desert Strike) e dal guerrigliero Carlos Ortega.  Oltre al micidiale elicottero RAH-66 Commanche in dotazione sin dall’inizio della Missione, alcuni Stage prevedevano stavolta l’utilizzo di mezzi alternativi quali Hoovercraft, Motocilette  e persino un F-117 Stealth Fighter.

URBAN STRIKE 1994  SNES / MEGADRIVE / GAME BOY / GAME GEAR

Archiviate le scorribande esotiche, il terzo capitolo della serie ci proiettava in un ipotetico 2001 affidandoci il compito di sventare una letale minaccia chimica inoltrata in suolo Americano dal visionario maestro spirituale di nome H.R.Malone. Ultimo esponente 2D della serie, Urban Strike si distinse dai suoi precursori per aver accostato Missioni da svolgere a piedi alle consuete Azioni a bordo di Elicottero. Per una stramba coincidenza, il gioco includeva anche una profetica sequenza dedicata ad un attacco terroristico al World Trade Center…

SOVIET STRIKE 1996 PSX / SATURN

Il debutto sui circuiti delle console a supporto digitale segnò numerosi cambiamenti concettuali per la serie. Oltre ad adottare un nuovo engine poligonale, Soviet Strike conferì al progetto un taglio molto più cinematografico mediante l’introduzione di numerose sequenze FMV realizzate col contributo di Attori in carne ed ossa. Nel corso di cinque rutilanti stage, il nostro Super Elicottero sarebbe stato chiamato stavolta a sventare il Golpe organizzato dal misterioso uomo del KGB noto come The Shadowman col fine di riportare in auge il Comunismo nell’Ex-Unione Sovietica.

NUCLEAR STRIKE  1997  PSX / N64 / PC

https://www.youtube.com/watch?v=Ae1C3JAUl10

Ambientato lungo il confine Nord/Sud Coreano, il capitolo finale della serie vedeva il ritorno del mitico RAH-66 Commanche pilotato già nel corso di Jungle Strike e l’avvento di una nuova crisi mondiale scatenata, stavolta, dalle ambizioni “nucleari” del folle Colonnello Le Monde. Sviluppato nuovamente su engine poligonale, Nuclear Strike giunse sia su PSX che su N64 in due versioni tuttavia molto diverse tra loro: mentre la prima riprendeva i canovacci cinematografici di Soviet Strike, la seconda si presentava infatti ben più spoglia.