VAMPYR risorge e torna al cinema

VAMPYR risorge e torna al cinema. Ebbene si, in occasione del suo novantesimo compleanno il leggendario e controverso film vampiresco, diretto dal regista tedesco Carl Theodor Dreyer è stato completamente restaurato dalla Cineteca di Bologna, che trovate in questa pagina, e proposto di nuovo nel suo ambiente più naturale, ovvero il grande schermo del Cinema. Un lavoro certosino, basato su alcune edizioni successive, poiché la bobina della pellicola originale è andata perduta, sotto le implacabili spire del tempo che passa, mentre le diverse versioni, in tedesco, inglese ed altre lingue, sono sopravvissute grazie a copie moderne su supporti più recenti. Un film a suo modo maledetto, ma che purtroppo ha avuto un destino infausto, portando persino alla pazzia il suo creatore originale.

Ma facciamo un passo indietro, per capire l’importanza storica della pellicola. Si tratta del terzo film cinematografico in assoluto mai girato sul tema dei vampiri, dopo Nosferatu, celebre film del cinema muto espressionista tedesco, girato da Friedrich Wilhelm Murnau, uscito nelle sale nel 1922 ed ispirato direttamente dal romanzo Dracula di Bram Stocker, risalente al 1897, che proprio quest’anno compie il suo centenario. Tutti i nomi erano stati cambiati, certo, ma l’ispirazione era evidente. Un destino nefasto ha colpito questo primo film, poiché la vedova di Bram Stocker, per mancanza dei diritti tratti dal libro ha preteso, ed ottenuto, che venissero distrutte tutte le copie. Tranne una clandestina, grazie al quale Nosferatu è giunto sino a noi. Dopo di esso è stato il turno di Dracula, datato 1931, e stavolta realizzato dalla Universal, con tutti i diritti necessari, con protagonista Bela Lugosi, che aveva già interpretato lo stesso personaggio in una celebre opera teatrale ufficiale poco tempo prima.

VAMPYR, pur ideato già nel ventinove, esce esattamente un anno dopo il titolo Universal, nel 1932, ma, per sua sfortuna, incontra un destino parimenti avverso come il celebre Nosferatu. Non è colpa dei diritti, stavolta, poiché la pellicola di Carl Theodor Dreyer prende ispirazione dai racconti fantastici dello scrittore Joseph Sheridan Le Fanu che, tra i tanti argomenti fantastici, ha trattato anche il vampirismo, mescolandolo con alcuni elementi tratti da Carmilla. Il film del regista tedesco è, per altro, la sua prima opera sonora, nonostante, per una precisa scelta stilistica, i dialoghi siano ridotti all’osso. La pellicola è un vero e proprio viaggio intimista nelle infinite sfumature della paura, quello che oggi definiremmo un vero e proprio horror psicologico. Un film talmente avanti coi tempi da non essere capito dal pubblico di allora, che spesso usciva dalle produzioni fischiando o richiedendo indietro i soldi del biglietto. A questo si unisce poi l’accanimento della censura, che reputa alcune delle scene troppo forti, e pretende la mutilazione del film, soprattutto nei momenti più forti del finale. Alcune immagini di una modernità unica e onirica, sono rimaste nell’immaginario collettivo, tra queste il soldato con l’ombra asincrona, o il contadino che suona la campana con la falce in mano. Un titolo che merita a tutti i costi la riscoperta.

L’insuccesso commerciale è quindi in agguato per VAMPYR, specie dopo che Dracula della statunitense Universal, altrettanto spaventoso ma, come diremmo oggi, molto più mainstream, oscura sempre di più l’opera tedesca. Al punto che, il pur geniale autore, ha sofferto di una grande depressione per questo motivo, fino a finire in una clinica psichiatrica. Il rullo originale col tempo si perde, ma esistono varie versioni più moderne, su nastro ed altri supporti, che permettono il restauro. A novanta anni esatti da questi brutti eventi finalmente il film ha la sua rivalsa, e torna, come detto all’inizio della news, nei cinema. Lo trovate in questi giorni in programmazione in diverse sale italiane, come ad esempio il Nuovo Sacher di Roma che trovate a questo LINK. Auguriamo buon compleanno al film, unendoci ai tanti fan del cinema di qualità in bianco e nero. VAMPYR è un vero capolavoro ritrovato, dunque, che nel suo novantesimo anniversario, ha finalmente la visibilità che merita.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.