Catherine Full Body Recensione Switch: tutte le donne di Vincent

Catherine: Full Body Switch

Amore, tradimento, futuro. Matrimonio…. tutto questo ĆØ Catherine Full Body! Ogni persona, arrivata ad un certo punto della propria vita, entra in contatto con questi concetti, molto spesso inspiegabili e soprattutto in grado di cambiare radicalmente la concezione stessa delle cose che ognuno ha. Innamorarsi ĆØ elementare, costruire un futuro insieme ĆØ complesso, tradire ĆØ estremamente semplice ma allo stesso tempo difficile, sposarsi ĆØ un passo decisivo e non tutti sono in grado di abbracciare un simile cambiamento.

Sia chiaro, ĆØ tutto un poā€™ a discrezione della soggettivitĆ  degli individui, ma nel complesso si tratta di tutti discorsi difficili da affrontare, di temi scottanti da trattare ma che riescono sempre ad appassionare, poichĆ©, diciamoci la veritĆ , toccano in qualche modo un poā€™ tutti noi.

Sono questi i temi, in primis, su cui si basa Catherine, particolare opera videoludica targata ATLUS, la quale, dopo il successo ottenuto, ĆØ tornata dodici mesi fa alla carica, in una versione ā€œrivedutaā€ denominata ā€œFull Bodyā€. Tale versione, che comprende, tra le altre cose, diversi componenti aggiuntivi e scene inedite, ha fatto registrare un ottimo successo su PlayStation 4, tanto da spingere la software house a riproporla anche sullā€™altra console di punta del mercato nipponico: Nintendo Switch.

Catherine: Full Body

Precisiamo: la versione in questione non porta con sĆ© novitĆ  strutturali clamorose o degne di nota ma, come dicevamo in apertura, siamo di fronte ad un prodotto che merita di essere vissuto a tutti i costi, al di lĆ  della console posseduta. E, nel caso specifico di Nintendo Switch, dobbiamo ammettere che il lavoro svolto in fase di conversione ĆØ piĆ¹ che valido, il che risulta un motivo aggiuntivo per non poter lasciarsi scappare la possibilitĆ  di vivere questā€™avventura, che non smetterĆ  mai di stupirvi per tutta la sua durata, con le comoditĆ  tipiche dellā€™ammiraglia di Kyoto.

Catherine Full Body: piacere, Katherine o era Catherine?

Prima di cominciare, ĆØ doveroso fare una piccola premessa: chi vi scrive, per un motivo o per un altro, non si era ancora lasciato sedurre – in tutti i sensi – dal fascino di Catherine, almeno fino ad oggi. Complice lā€™arrivo sui lidi ā€œnintendariā€, ci siamo imbarcati con foga e sincero entusiasmo in questā€™avventura, il cui successo non ĆØ certamente in discussione. Per chi non ancora avesse avuto la fortuna di imbattersi nel titolo targato Atlus, vogliamo dunque fare un piccolo recap di quella che ĆØ lā€™impronta narrativa della produzione, il vero piatto forte della portata.

Il protagonista della storia ĆØ Vincent Brooks, un giovane di trentadue anni la cui vita sta pericolosamente avviandosi verso una fase delicata e inaspettatamente complessa. Il fulcro di tale irrequietezza dā€™animo ĆØ fortemente legato al rapporto con Katherine, sua compagna storica con la quale, purtroppo, le cose non vanno piĆ¹ nel verso desiderato. Come se non bastasse, lo scapestrato protagonista si ritrova coinvolto in quello che sulle prime battute puĆ² sembrare un semplice incubo, per poi scoprire, col passare dei giorni, che quegli stessi incubi hanno radici ben piĆ¹ profonde e soprattutto estese. In cittĆ , infatti, le voci su delle morti misteriose cominciano a susseguirsi con unā€™insistenza spettrale, e queste ultime sembrano essere collegate proprio a ciĆ² in cui ĆØ coinvolto anche il protagonista. Durante la notte, Vincent sogna di ritrovarsi a scalare una sorta di torri di difficoltĆ  sempre crescente, in compagnia di persone le cui sembianze, perĆ², ricordano in tutto e per tutto delle pecore. Avanzando nella scalata, Vincent inizia a scoprire una terribile veritĆ : in quella ā€œdimensioneā€, a quanto pare, vengono catapultati soltanto gli infedeli, coloro che nella vita reale hanno tradito le proprie dolci metĆ  lasciandosi trasportare dai piaceri della carne. E, purtroppo, anche per il nostro Vincent ĆØ andata cosƬ.

Catherine: Full Body

CiĆ², chiaramente, diventa un poā€™ il caposaldo di una storia lunga, estenuante, che attraverso gli occhi terrorizzati del protagonista riesce a trasmettere al videogiocatore un ammasso smisurato di emozioni e soprattutto riflessioni, dal primo allā€™ultimo minuto. Si interroga spesso Vincent sulle sue azioni nella vita reale, che sembrano direttamente collegate a quelle dello strano mondo ā€œalternativoā€ in cui egli si ritrova ogni notte. La scalata verso la ā€œredenzioneā€ ĆØ dunque la missione dellā€™insolito eroe, il quale, accompagnato dai suoi amici di sempre e dalla bella e cordiale Erica (la barista del bar che frequenta abitualmente), prova a ridare un senso a tutta la sua esistenza, destinata a scombussolarsi definitivamente a causa dellā€™arrivo di unā€™altra donna: Catherine.

Alcol, sesso e… arrampicate!

Ti logora dentro, Catherine: Full Body, ti sbatte con forza in faccia argomenti delicati, senza filtri e senza paura di osare. Non ha limiti la narrazione, che mette il giocatore nella posizione quasi ā€œdoverosaā€ di entrare in similitudine col protagonista, rendendo in tal modo ogni passaggio una forte presa di coscienza non soltanto degli eventi che accadono nel gioco, ma anche di quello che accade nella sua vita.

Nel suo voler essere diretto, profondo e volutamente toccante, il titolo di Atlus si lascia accompagnare da una veste ludica altrettanto ardita e ricercata, in grado di mettere in difficoltĆ  anche il piĆ¹ hardcore dei giocatori. Il gameplay di Catherine: Full Body ĆØ infatti legato ai dogmi di una veste da puzzle game ricco di rompicapi complessi e mai banali, che richiedono al giocatore una profonda dedizione e applicazione per consentirne il superamento. Le ā€œscalateā€, ossia il fulcro dellā€™esperienza ludica in sĆ©, sono infatti legate ad un complesso sistema di meccaniche che lentamente accrescono la propria mole di nozioni e possibilitĆ , che rende tutta lā€™infrastruttura estremamente complessa ma allo stesso tempo splendida ed esclusiva. Avanzando con la storia si avanza anche a livello ludico, nel senso stretto del termine. Scalare diventa sempre piĆ¹ difficile, a causa di un sistema di blocchi che man mano diventano sempre piĆ¹ complessi da interpretare ed utilizzare.

Catherine: Full Body

I blocchi in questione sono di diverse tipologie, ed ognuno di essi va sfruttato alla perfezione per superare gli ardui ostacoli che ogni piano di ogni torre para davanti al giocatore, per un livello di sfida decisamente tarato verso lā€™alto. Essendo il titolo di Atlus incentrato fortemente sulla narrazione, perĆ², proprio con la versione Full Body gli sviluppatori hanno aggiunto la possibilitĆ  di lasciar scalare automaticamente le torri al buon Vincent, in una soluzione ideale per chi volesse godere della splendida storia di fondo senza doversi preoccupare di quello che ĆØ lā€™aspetto ludico.

Per tutti gli altri, comunque, va detto che i livelli di difficoltĆ  sono assolutamente scalabili e la differenza tra ognuno di essi ĆØ decisamente sostanziosa. Lā€™esperienza generale ĆØ impreziosita da un sistema di scelte multiple ben preciso ed ottimamente incastonato nellā€™ecosistema generale, che riesce a rendere unico (o quasi) ogni passaggio. In base alle scelte prese ad ogni occasione, infatti, il giocatore puĆ² andare incontro a ben tredici finali differenti, per una longevitĆ  complessiva, e piĆ¹ precisamente una rigiocabilitĆ , decisamente elevata. Va detto che, in ogni caso, la longevitĆ  ĆØ giĆ  di per sĆ© piĆ¹ che soddisfacente: per completare una partita impiegherete una quindicina di ore abbondanti a difficoltĆ  media, che nella versione PlayStation 4 cosƬ come in questa ā€œnuovaā€ veste su Nintendo Switch garantiscono un buon numero di ore di gioco.

Catherine: Full Body

Lā€™offerta ludica si completa con le modalitĆ  ā€œextraā€ ossia quelle legate alla scalate delle torri con tanto di classifiche online e alle modalitĆ  versus e co-op, sia online sia offline, decisamente molto interessanti perchĆ© in grado di sfruttare appieno un gameplay divertente e frizzante ma allo stesso tempo tattico e che richiede una forte dose di applicazione.

Catherine Full Body in versione Switch? Ci piace!

Sul piano dei contenuti, dunque, lā€™operazione di porting non offre grossi scossoni, e per fortuna lo stesso si puĆ² dire anche del comparto audiovisivo della produzione. Dal punto di vista strettamente tecnico, la versione Nintendo Switch si comporta molto bene. Sia in modalitĆ  ā€œdockedā€ sia nella versione ā€œportatileā€, il gioco si mostra splendido da vedere non soltanto per una questione strettamente artistica, che rappresenta uno degli aspetti piĆ¹ riusciti della produzione, ma anche e soprattutto per una conversione piĆ¹ che valida, che riesce a rendere giustizia al titolo senza troppi patemi.

La versione Nintendo Switch, infatti, non si discosta piĆ¹ di tanto da quella PlayStation 4, al netto della differenze dovute dallā€™hardware, sotto il profilo della pulizia generale, eccezion fatta per qualche piccolo dettaglio, impercettibile o quasi ad un occhio meno attento, e in particolare del frame-rate, solidissimo sui 30 fps, specialmente quando la console ĆØ attaccata alla sua base. Se dal punto di vista tecnico il gioco si mostra piĆ¹ che valido, dal punto di vista dei contenuti il risultato ĆØ sicuramente meno interessante. Le aggiunte alla versione Nintendo Switch sono infatti nulle, o quasi, e in larga parte sono le stesse della versione Catherine: Full Body, giĆ  assaporate circa tredici mesi fa sullā€™ammiraglia di Sony. Certo, la possibilitĆ  di godere di un simile prodotto tranquillamente seduti sul divano o mentre siamo in giro ĆØ certamente giĆ  di per sĆ© una motivazione piĆ¹ che valida per lā€™acquisto, a cui si aggiunge anche non solo la possibilitĆ  di giocare insieme ad amici in co-op nella modalitĆ  Colosseo, tramite lā€™ausilio di piĆ¹ Joy-con, ma anche quella di mettersi alla prova con lā€™intrigante modalitĆ  Babel, che come si evince dal nome ĆØ una sorta di modalitĆ  sopravvivenza, in cui appunto ĆØ possibile mettersi alla prova con livelli sempre piĆ¹ ardui, caratterizzati da condizioni e ostacoli differenti.

Se proprio volessimo trovare una mancanza in una conversione decisamente riuscita, essa sarebbe legata alla totale assenza di eventuali meccaniche legate al giroscopio dellā€™ibrida di Nintendo. Negli ultimi anni abbiamo assistito a tentativi sempre piĆ¹ o meno numerosi e riusciti di sfruttare al meglio questa peculiaritĆ  della macchina, e siamo rimasti un poā€™ delusi nel constatare che in Catherine: Full Body non ci sia il minimo accenno alla cosa. Niente di grave, certo, ma qualcosina in piĆ¹, anche proprio per la tipologia di gioco, forse si poteva fare.

Tra le aggiunte vanno segnalati i vari contenuti a tema Persona 5, come quello relativo alla possibilitĆ  di utilizzare Joker nelle modalitĆ  Babel e Colosseo, o le nuove voci disponibili grazie al ā€œCatherine Ideal Voiceā€ set, di cui tre originali per la versione Switch (Kana Hanazawa ā€œHealing Flowerā€, Ayana Taketatsu ā€œFeisty Junior e Marina Inoue ā€œIntelligent Beautyā€), in precedenza contenuti a pagamento per le versioni PS4 e PSVita.

Infine, vogliamo fare un plauso al comparto sonoro: in pieno stile Atlus, la colonna sonora che accompagna ogni passaggio ĆØ sublime, solenne, perfettamente calzante e contestualizzata, capace di risultare travolgente ed emozionante senza troppa fatica. A cozzare con lā€™ottimo lavoro svolto proprio sulla colonna sonora e sul doppiaggio, splendidi nella loro versione ā€œbaseā€, abbiamo riscontrato un missaggio audio tuttā€™altro che perfetto. Nel momento in cui vi scriviamo – ma contiamo che tutto possa essere risolto con lā€™arrivo di una patch, magari al day one – sia selezionando lā€™audio giapponese sia quello inglese i personaggi risultano ā€œmutiā€ nella maggior parte dei dialoghi, sia nelle cutscene sia nelle sezioni giocate. Si tratta chiaramente di una questione non da poco, che perĆ² siamo convinti, appunto, che possa essere facilmente sistemata dagli sviluppatori una volta accortisi di questa problematica che sembra affliggere la versione Nintendo Switch del titolo e che non puĆ² inficiare piĆ¹ di tanto la qualitĆ  complessiva di un prodotto a tratti eccellente.

La versione Nintendo Switch di Catherine: Full Body non ha niente da invidiare a quella PlayStation 4, anzi. Dato per assunto che non ci sono differenze di sorta tra le due, ĆØ innegabile quanto lā€™ottimo lavoro svolto da Atlus nel porting possa far pendere piĆ¹ di un ago a favore della nuova versione, impreziosita come sempre dal grande vantaggio della portabilitĆ . Se se siete tra quelli a non essersi presentati al primo appuntamento con la bella Catherine, insomma, ora non avete piĆ¹ scuse: potreste vivere la notte o, per meglio dire, le notti piĆ¹ turbolente ma anche memorabili della vostra vita videoludica, in barba a tutte le mancanze vere o presunte tali di una conversione sƬ semplicistica ma estremamente efficace.

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in piĆ¹, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.