Chicken Police Recensione: un bellissimo noir con i polli

Ormai il mercato videoludico è così saturo di generi e titoli che è davvero un’impresa trovare qualcosa che ci possa piacere. Sembra strano come pensiero, ma se ci riflettete un po’ su con il fatto che esistono sempre più giochi e ne escono al mese in quantità smisurate, sta diventando sempre più complicato trovare qualcosa che si addica al nostro stile di gioco. Dai Tripla A fino agli Indie abbiamo una scelta così variegata e quasi infinita che ci obbliga a studiare bene un acquisto prima di compierlo. I soldi non crescono sugli alberi e la gente, nonostante la pandemia, non ha proprio tutto il tempo del mondo per provare ogni singolo videogioco in uscita. Quindi cosa succede? Si filtrano le release tramite alcuni elementi. Primo fra tutti il trailer che ci permette di avere un primo scorcio del titolo in questione. Secondo è ovviamente il nome dello sviluppatore e del publisher a cui ormai siamo legati da ricordi di infanzia e da una fidelizzazione, sempre più emotiva e cieca. Il terzo fattore da tenere in conto è la piattaforma sulla quale girerebbe il gioco che vorremmo comprare e soprattutto… il prezzo. Ecco, il costo dei videogame ormai sta salendo alle stelle rispetto agli standard a cui eravamo abituati, ma non è classificabile come scusa per non acquistare un titolo. Anche perché il prezzo che viene dato ad un videogioco simboleggia il duro lavoro della casa di sviluppo e di tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione. Ma, come già detto noi gamer non siamo miliardari, quindi è sempre lecito un occhio di riguardo verso le nostre spese mensili e annuali. Un altro elemento che i videogiocatori prendono in considerazione sono le recensioni delle riviste, come noi, e ancora di più le considerazioni dei nostri amici più fidati.

Dopo questa lunga introduzione sul mercato videoludico in generale, dirai che è tempo di parlare di qualcosa nello specifico. Oggi, noi di Gamesvillage vorremmo parlarvi di un bell’indie che ci ha colpito particolarmente durante le ore di gioco. Il titolo in questione è Chicken Police. Esatto, avete capito bene. Vi piace il noir, l’ambientazione anni ‘20 nello stile di Sin City e gli animali? Bene, siete nel posto giusto! Ora, senza indugiare oltre, prendete il vostro distintivo, la pistola e la U.S. che non fumerete mai… iniziamo!

Si entra in scena!

Allora, prima di tutto, cerchiamo di capire insieme che cosa abbiamo per le mani. Chicken Police è un titolo indie creato da The Wild Gentlemen e pubblicato tramite HandyGames. Si tratta di un’avventura punta e clicca noir, quasi completamente monocromatica. Come dite, volete sapere qualcosa di più? Beh, voi siete un gallo… con il corpo di un umano. C’è altro da aggiungere? Nonostante faccia parte della categoria indie e poi specificheremo i motivi, Chicken Police è uscito per tutte le piattaforme possibili e immaginabili: PlayStation 4, PC, Xbox One e persino Nintendo Switch. Noi l’abbiamo provato sulla console di casa Sony, ma consigliamo un acquisto tramite Steam semplicemente perché, essendo prettamente un punta e clicca, con mouse e tastiera sarebbe più semplice da giocare. I comandi PS4 sono comunque buoni ma ovviamente sembrano un po’ macchinosi a causa dello schermo più grande e di un’HUD studiata ad hoc per PC.

La storia di Chicken Police racconta di un caso abbastanza misterioso. Tra le strade delle Lande Oscure si cela un assassino che sta cercando di giocare con la mente di una donna. La povera Natacha Catzenko è una donna intraprendente e riservata che ultimamente sta ricevendo sempre più minacce e segnali da quello che potrebbe essere un futuro attentato alla sua vita. Noi, nei panni di Sonny Featherland, in compagnia del nostro fidato collega Marty McChicken, dovremo investigare e cercare gli indizi sparsi per la città per trovare il colpevole dietro queste losche molestie prima che sia troppo tardi. Tra vie sperdute e malfamate, night club lussuosi e vecchi manicomi, ci troveremo a seguire le tracce di un malfattore dalle sembianze ancora sconosciute. Tutti gli indiziati potrebbero rivelarsi collegati o persino complici di questi atti meschini, e starà a noi scovare il colpevole dietro tutto questo.

Il dialogo è fondamentale in Chicken Police

Chicken Police fa del dialogo e dei pensieri il proprio pezzo forte. Scene esilaranti con battute al limite dello stravagante e del molesto, si presentano in ogni interazione con i vari animali che andremo a interrogare. In mezzo alle prove del caso in questione e alle varie testimonianze dovremo fare affidamento al nostro istinto primordiale e al fiuto che solo un gallo può avere. Come ormai capite da soli, è un titolo che sfrutta appieno uno humor ben preciso e camuffa una critica sociale tramite personaggi fittizi dalle sembianze animalesche per parlarci di un mondo non troppo diverso dal nostro. Una sociologia che si lega perfettamente all’elemento zoologico, giocando con frasi ad hoc per farci riflettere sugli avvenimenti tratti. C’è una ricerca ed esposizione della cultura cinematografica e musicale degli anni ‘20/’30 e soprattutto del genere noir che qui vengono esposte e sviscerate tramite gli animali.

Il gameplay in Chicken Police è abbastanza lineare: si ascolta il dialogo in questione, si fanno domande e si aggiungono pezzi al puzzle dell’indagine. Sfortunatamente però, nonostante sia stato davvero interessante vedere queste meccaniche di gioco in funzione, Chicken Police è molto semplice da terminare e non ammette una vera e propria sconfitta. Accessibile a tutti sì, ma fin troppo semplice per essere un noir. Il finale sembra abbastanza telefonato e poco d’impatto rispetto a come la storia era stata esposta all’inizio, con il prologo. Una vera e propria disfatta se pensate che l’indagine è la parte fondamentale di tutto il gameplay. Ma nonostante questa, è comunque apprezzabile e godibile soprattutto grazie al comparto artistico e sonoro.

La parte più interessante di Chicken Police

Lo stile artistico di Chicken Police potrebbe inizialmente far storcere il naso ai più, ma vi dico che difficilmente avremmo potuto ricevere un titolo del genere senza alcune scelte fatte dai character designer e dal game designer stesso. Una città dove il bianco e il nero dominano sul resto proprio come la pioggia incessante. Luoghi in penombra, luci soffuse e scritte a neon sono solo alcune delle principali attrazioni stilistiche presenti in questo piccolo indie. I personaggi sono semplici e di impatto nonostante l’utilizzo smisurato di foto ritoccate. In fin dei conti si tratta solo di pose fotografate e modificate tramite Photoshop, probabilmente. Ogni personaggio con cui andremo a parlare ha il proprio accento e delle sembianze ben riconoscibili che ne completano l’aspetto, rendendolo unico nel proprio genere. Zebre, polli, giraffe, tigri, gatti e topi sono solo alcuni degli animali che andremo a vedere in Chicken Police, tutti con un torbido passato e con un presente ancor più misterioso.

Le musiche di Chicken Police sono fantastiche così come i riferimenti che troverete tramite i poster. Ce n’è persino uno con Elvis Presley, per citarvi il più famoso. Con un jazz ben curato, ogni OST è studiata ad hoc per il momento in questione e dona all’intera opera un punto in più che farete fatica a dimenticare. È presente anche Sweet Dreams, ovviamente rivisitata in chiave noir, solamente per l’occasione. Un pregio che, soprattutto in un’indie, è meno comune trovare.

In conclusione, noi abbiamo davvero amato Chicken Police. Nonostante alcune pecche nei modelli 2D mentre parlano o alcuni problemi minori nella versione PS4, resta comunque altamente godibile in quanto a storia e gameplay. Ci sono molti personaggi da scovare e tante di quelle citazioni che speriamo siano di vostro gradimento. Il vero punto a sfavore resta l’assenza della lingua italiana che, nel nostro caso, non gioverà alla localizzazione del titolo nel nostro paese. Lo giocheranno in pochi, ma tutti ricorderanno le gesta di questi due polli in cerca di giustizia.

Nata con in casa una PS1 ed una stanza con pareti ricche di personaggi disegnati dal padre, si innamora ben presto dei videogiochi e dei manga. Dal primo titolo giocato, Paperino: Operazione Papero, fino ad arrivare a Death Stranding, vive ogni avventura come se fosse la propria, amando e studiando ogni personaggio che le si pari davanti. Le due opere che le sono più rimaste più nel cuore sono: Bioshock Infinite e The Last of Us. Appassionata di grafica, fumetti e storytelling, nel tempo libero scrive, disegna, gioca e soprattutto immagina. Incurabile sognatrice dal 1999.