Yo-Kai Watch Blasters Recensione, C’è qualcosa di strano nel tuo vicinato?

Sono un’amante della saga di Yo-Kai Watch, col suo fascino discreto e i suoi mille piccoli segreti nascosti qua e là. Di conseguenza possiedo tutti i titoli localizzati in occidente, ho la mia buona dose di merchandising sparsa per casa ed accolgo con gioia l’arrivo di ogni nuovo titolo. Quando Nintendo, un paio di mesi fa, ha annunciato che Yo-Kai Watch Busters sarebbe giunto da noi, sono rimasta piacevolmente stupita. Non era affatto scontata la sua localizzazione, principalmente poiché il titolo è uno spin-off uscito in Giappone ben 3 anni fa, quando il 3DS macinava vendite ed era nella borsa di ogni giocatore: siamo abituati ad un certo ritardo per l’approdo di certi videogiochi da noi, ma tutto questo tempo ci aveva fatto perdere la speranza. Ma, sorpresa sorpresa, ecco giungere Yo-Kai Watch Blasters, così è stato rinominato il titolo, perdendo stranamente ogni assonanza con la squadra di acchiappafantasmi a cui viene continuamente strizzato l’occhio durante il gameplay.  Busters o Blasters, a breve i mostriciattoli torneranno sul nostro 3DS, con le solite due versioni (Cricca dei gatti rossi e Banda dei cani pallidi) che offrono qualche piccolo contenuto diverso l’una dall’altra e consentono di ottenere missioni extra se collegate tra loro.

Il Terrore Onirico è una (traumatica) modalità presente fin dal primo Yo-Kai Watch, nel quale il giocatore si trova in una realtà distorta e deve evitare l’incontro con potenti mostri, raccogliendo delle piccole sfere per potenziarsi e tentando di fuggire. Essendo abile nello stealth quanto un rinoceronte, non ho mai amato quelle fasi di gioco, né tanto meno il minigioco ispirato ad esse inserito nel 2° capitolo della serie. Ecco, Yo-Kai Watch Blasters è un infinito Terrore Onirico, e tutto il suo gameplay consiste nel raccogliere oggetti e tenere d’occhio i nemici sulla mappa. Ciò nonostante, ci sono due profonde differenze che modificano l’esperienza: in primis, abbiamo in ogni missione un obiettivo preciso da portare a termine, oltre allo scappare a gambe levate, ed inoltre possiamo combattere contro ogni nemico che incontriamo e dargliene di santa ragione o magari fare amicizia ed aggiungere nuovi membri alla squadra. Blasters si basa su un combattimento in tempo reale, nel quale ognuno dei nostri quattro Yo-Kai può utilizzare le sue mosse base e la speciale Energimax o scegliere di utilizzare uno strumento per curarsi o potenziarsi. Sono presenti anche quest anomale che ci richiedono di trovare oggetti smarriti o scortare un alleato, ma nella gran parte dei casi il nostro scopo principale è la rissa: si combatte e combatte e combatte fino all’infinito.

Come ogni gioco di Yo-Kai Watch che si rispetti, anche Blasters è pieno di dettagli nascosti ed è fortemente basato sul collezionismo. Possiamo reclutare più di 400 alleati, nella maggior parte dei casi sconfiggendoli in battaglia ed attivando un minigioco ritmico con il quale conquistarli. La loro predisposizione ad essere affascinati è, nuovamente, casuale: può succedere di battere uno Yo-Kai decine di volte senza avere la possibilità di stringere amicizia, ed alcune abilità migliorano le nostre chance. La maggioranza dei mostriciattoli più interessanti si può ottenere solamente in altri modi, come dalla Slot machine o mediante eventi o QR code. Questi titoli hanno creato una community interamente basata sul raccogliere informazioni su come impossessarsi degli Yo-Kai leggendari, e buona parte del loro fascino consiste proprio nella ricerca della rarità. È comunque possibile scambiarsi le medaglie dei mostri, come già era consentito nel secondo capitolo della saga, il che può semplificarci abbastanza la vita. L’interazione con gli altri giocatori è perciò sempre stata utile, ma in Blasters diventa fondamentale: possiamo giocare in multiplayer locale o online fino a quattro giocatori, ed affrontare insieme le missioni più ostiche, o persino sbloccarne di esclusive. Per di più, possiamo collegare le due versioni tra loro o con un salvataggio dei titoli precedenti, per premi extra, ed abbiamo la possibilità si sfruttare la funzionalità StreetPass per affrontare le squadre degli amici e ricevere oggetti. Tutto ciò rappresenta un ottimo esempio di come sfruttare le potenzialità del Nintendo 3DS ed un pessimo esempio di tempismo: non posso fare a meno di pensare che al momento alcune di queste occasioni vadano completamente sprecate, considerando la netta diminuzione di utenti che utilizzano la console e la portano con sé. Se qualche anno fa avrei potuto incontrare decine di giocatori via StreetPass, oggi dovrei organizzarmi con gli amici per poterci riuscire, ed è un vero spreco non essersi potuti godere il gioco all’epoca.

Nonostante il suo gameplay sia semplice e abbastanza ripetitivo, e soprattutto a volte diventi talmente caotico da perdere del tutto il controllo, con Blasters mi sono divertita. Le missioni sempre più complesse danno ritmo all’azione e la trama folle e bizzarra accompagna il giocatore strappandogli qualche risata. Il tutto ovviamente è condito dalla classica atmosfera di Yo-Kai Watch, caratterizzata da mostriciattoli colorati, musiche strampalate e battute in stile Cucciolone che si sanno fare apprezzare. Ciò che però mi è profondamente mancato durante le ore di gioco è il titolo originale. È logico che gli spin-off non possano essere una copia della saga da cui provengono, ma al contempo dovrebbero offrire contenuti variegati e sufficientemente diversi da non far troppo rimpiangere gli altri titoli. Blasters a mio parere in questo fallisce: ci trasporta nelle stesse mappe del gioco principale ma ci vieta di entrare in qualsiasi edificio o di esplorarle liberamente, come avveniva nel Terrore Onirico che però era solo una piccolissima parte del gameplay totale. In sostanza si sente fortemente il peso della mancanza di ciò che Yo-Kai Watch rappresenta, cioè la libertà di girovagare e di interagire con decine e decine di personaggi bizzarri, che magari gestiscono il loro negozietto in un paesino o chiacchierano per strada. Tutto ciò che Blasters offre è gradevole e divertente, ma non fa che far aumentare il desiderio di giocare al terzo e quarto capitolo main della saga, facendo sorgere il dubbio che sarebbe stato meglio lasciarlo come semplice minigioco, o persino come free to play. I contenuti ci sono e sono validi, ma non reggono minimamente il paragone con i titoli classici, ed è difficile evitare il paragone dato che ci muoviamo negli stessi identici luoghi ed affrontiamo gli stessi nemici. Nostalgia per i vecchi capitoli a parte, trovo che Blasters possa essere un passatempo validissimo per chi cerca un titolo leggero da giocare con gli amici in locale, modalità che peraltro mi è parsa ottimamente realizzata e senza lag.

Yo-Kai Watch Blasters è uno spin-off senza troppe pretese che non aggiunge molto alla saga, ma offre sano e puro divertimento, soprattutto per chi ha amici con cui giocare. Semplice ed adatto ad un target infantile, riesce comunque ad offrire un livello di sfida più che dignitoso con le missioni secondarie, e consente di collezionare centinaia e centinaia di mostriciattoli, impegnandoci per una quantità di ore quasi vergognosa. Il suo difetto peggiore? Non essere il terzo capitolo della saga principale.

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.