Cyberpunk 2077: dipendenti affrontano i piani alti di CDPR dopo il lancio fallimentare

Night City non sarà l’unica cosa a bruciare, forse. Gli animi continuano a scaldarsi e non sembra così improbabile una vera e propria rivolta negli studi dello sviluppatore polacco CD Projekt RED. Il tutto è partito dopo un lancio che, per moltissimi versi, può esser definito disastroso per Cyberpunk 2077, attesissimo titolo da ben otto anni.

Nuove indiscrezioni arrivano direttamente dall’interno, dove la questione è tutt’altro che tranquilla. A quanto pare, nell’ultima riunione interna allo staff tenutasi nella giornata di ieri, pur aprendosi con le scuse relative al lancio da parte del settore di management, varie personalità facenti parte del team di sviluppo hanno iniziato a sparare a raffica domande su domande con un tono ben diverso da quello cordiale, per così dire.

Le voci di cui sopra arrivano direttamente da due partecipanti al meeting, i quali dichiarano che le domande volte al personale dirigente miravano a fattori come la reputazione della compagnia, le deadline assolutamente improponibili e rinvii, per arrivare poi al 10 dicembre, non per ultimo il periodo di straordinari (o “i periodi”).

Da notare che (fortunatamente, oseremmo aggiungere) il meeting descritto si è tenuto prima della decisione shock da parte di Sony di eliminare temporaneamente Cyberpunk 2077 dagli store proprietari e di offirire il pieno rimborso a tutti i clienti (perchè, oltre e prima che videogiocatori, sì, si è clienti). I piani alti hanno poi fatto sapere, durante il fatidico incontro, di aver preso accordi con Sony senza però poi dare ulteriori dettagli, salvo poi trovare un post su Twitter (che trovate in calce) di qualche ora fa il quale esplicava i termini d’accordo con Sony, tra cui la decisione della rimozione della produzione dagli store digitali.

Tornando alle domande poste da parte di alcuni impiegati, una fra queste chiedeva esplicitamente il perchè, nel mese di gennaio, dell’aver catalogato il titolo (probabilmente riferendosi soprattutto alle versioni PlayStation 4 e Xbox One) come “completo e giocabile” quando, gioco alla mano, ciò fosse tutt’altro che vero.

Cyberpunk 2077 non avrà vita facile per un bel po’, è vero, ma bisogna tener conto che, oltre a noi acquirenti, qui c’è un’intera società (e con società, si intende soprattutto le fondamenta che la tengono su, ovvero i dipendenti) che sta vivendo periodi a dir poco difficili, tra verità nascoste e facciate da mostrare che si è forse sbilanciata con un passo giusto un po’ più lungo della gamba, stavolta. Speriamo solo che, per il bene di tutti, l’unica cosa che vedremo bruciare sia la città di Night City.

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.